Manifesto del contadino impazzito

Amate pure il guadagno
facile,
l’aumento annuale di stipendio, le ferie
pagate.
Chiedete più cose prefabbricate,
abbiate paura di
conoscere i vostri prossimi e di morire.
Quando vi vorranno far
comprare qualcosa
vi chiameranno.
Quando vi vorranno far
morire per il profitto,
ve lo faranno sapere.

Ma tu,
amico,
ogni giorno fa qualcosa che non possa essere
misurato.
Ama la vita. Ama la terra.
Conta su quello che hai e
resta povero.
Ama chi non se lo merita.
Non ti fidare del
governo, di nessun governo.
E abbraccia gli esseri umani:
nel
tuo rapporto con ciascuno di loro riponi la tua speranza
politica.

Approva nella natura quello che non
capisci,
perché ciò che l’uomo non ha compreso non ha
distrutto.
Fai quelle domande che non hanno risposta.
Investi
nel millennio… pianta sequoie.
Sostieni che il tuo raccolto
principale è la foresta che non hai seminato,
e che non vivrai
per raccogliere.
Poni la tua fiducia nei cinque centimetri di
humus
Che crescono sotto gli alberi ogni mille
anni.

Finché la donna non ha molto potere,
dai retta alla
donna più che all’uomo.
Domandati se quello che fai
potrà
soddisfare la donna che è contenta di avere un bambino.
Domandati se quello che fai
disturberà il sonno della donna vicina a partorire.
Vai con il tuo amore nei campi.
Risposati all’ombra.

Quando vedi che i generali e i politicanti
riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero,
abbandonalo.
Lascialo come un segnale della falsa pista,
quella che non hai preso.
Fai come la volpe, che lascia molte più tracce del necessario,
diverse nella direzione sbagliata.
Pratica la resurrezione.

W E N D E L L B E R R Y
traduzione di Giannozzo Pucci

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